PRESENTAZIONE
SETTORI
SERVIZI
Mission e Valori
L’Associazione CNOS/FAP Regione Sicilia è una struttura associativa che attualizza in Sicilia l'esperienza formativa di don Bosco e dei Salesiani.
Essa intende assolvere ad un rinnovato impegno di solidarietà e di servizio educativo nei confronti della società italiana che ha riconosciuto in Don Bosco il “Santo del lavoro”, il “Patrono degli Apprendisti”, il “Padre e Maestro della gioventù”.
L'esperienza salesiana nel campo professionale si rifà a don Bosco, che fin dal 1842 seguiva i giovani apprendisti presso le botteghe artigiane della città di Torino, fondava per loro scuole serali, festive e diurne e nel 1853 dava inizio ai laboratori interni prima per calzolai, sarti e legatori, poi per falegnami, tipografi e fabbri ferrai.
Nell'archivio della Congregazione Salesiana si conservano alcuni documenti rari: un contratto di “apprendizzaggio” in carta semplice, datato novembre 1851; un secondo contratto, pure di “apprendizzaggio”, in carta bollata da centesimi 40, con data 8 febbraio 1852 ed altri datati intorno al 1855, già ben strutturati e quasi standardizzati in numeri e paragrafi.
Tutti sono firmati dal datore di lavoro, dall’apprendista e da don Bosco, in carta bollata da centesimi 40, con data 8 febbraio 1852 ed altri datati intorno al 1855, già ben strutturati e quasi standardizzati in numeri e paragrafi. Tutti sono firmati dal datore di lavoro, dall'apprendista e da don Bosco.
L'intuizione radicatissima e vissuta da don Bosco è stata quella dell'educazione della gioventù, che egli vedeva come fattore fondamentale nella trasformazione sociale.
Innestata su queste origini, la formazione professionale salesiana ha acquistato nel tempo respiro e ampiezza universale, collaudata dalle situazioni più disparate ed impegnative e innestata su un ricco patrimonio culturale e pedagogico.
L’impegno per un sistema paritario di FP
L’Associazione CNOS/FAP, considerando la formazione professionale, innovata fortemente, una risposta alle esigenze di una larga fascia di giovani che non accedono alla scuola secondaria superiore o sono emarginati dal sistema scolastico, e una autentica risorsa per elevare la qualificazione dei vari soggetti del mondo del lavoro, ha mirato a fare di essa un vero e proprio sistema che, nel quadro della formazione permanente, preveda interventi di primo, secondo e terzo livello, e rientri periodici per mettere il lavoratore in grado di affrontare i cambi sempre più incalzanti.
Una proposta di formazione globale della persona
Nei confronti del destinatario, l’Associazione CNOS/FAP ha avuto sempre una visione unitaria, senza dicotomie tra cultura e pratica, fra intelletto e corpo, fra rapporti personali e prestazioni, tra contenuti e tecnica. Ciò ha permesso di delineare un iter formativo in cui lo sviluppo cognitivo, quello tecnico, quello socio-politico e quello morale e religioso non costituiscono compartimenti stagno, ma sono fra loro fortemente intrecciati in modo da contribuire alla crescita della capacità della persona di accostare in modo attivo e maturo la realtà. Tale orientamento ha portato a potenziare, anche nell’attività formativa, i processi di personalizzazione in modo da educare soggetti solidi, maturi, consapevoli e capaci di assumere responsabilità sociali e professionali conformi alla propria vocazione.
Un modello organizzativo di CFP polifunzionale
Una società sempre più complessa richiedeva, gradualmente, che le persone si preparassero ad affrontare la complessità. Le organizzazioni formative e, in particolare, i formatori non potevano più accontentarsi di contenuti e di processi consolidati e in parte ripetitivi, ma dovevano divenire attori capaci di gestire la diversità, la varietà e il cambio. La funzione del formatore consisteva - e consiste, in quanto tale processo è ancora in atto - più nel formare la personalità degli allievi e nell’aprire l’accesso al mondo reale che non nel trasmettere nozioni programmate, più nel fare da guida alle fonti che non nell’essere lui stesso fonte o trasmettitore di conoscenze.
Questo insieme di fattori, che si riconduce all’affermazione della società della conoscenza, ha influito profondamente anche sull’organizzazione dei Centri di Formazione Professionale (CFP) che si sono dotati gradualmente di una cultura organizzativa ispirata a nuovi modelli progettuali, inquadrati nel più ampio processo dell’accreditamento e della qualità. Il CNOS/FAP si è dotato di un modello organizzativo di CFP “progettuale” per consentire alla comunità formativa di identificare la domanda sociale di formazione, fissarne gli obiettivi, elaborare strategie educative valide e valutare la propria attività in rapporto alle mete fissate, “coordinato e integrato” cioè sincronizzato e armonizzato nelle azioni di un gruppo di persone e nelle attività di tutte le articolazioni di una organizzazione in vista del raggiungimento di mete condivise, “aperto” perché il CFP si conserva solo sulla base di un flusso continuo di risorse da e per l’ambiente per cui lo scambio con il contesto costituisce il meccanismo fondamentale che consente il funzionamento dell’organizzazione e, infine, “flessibile” nel senso che la realizzazione del modello può essere la più varia, dalla più elementare alla più complessa. Il CNOS/FAP ha cercato di assicurare in ogni CFP la presenza di funzioni e non di figure e, nel contesto territoriale, delle necessarie unità specialistiche di supporto.
Nel quadro dell’accreditamento esterno e delle certificazioni di qualità in atto, la Federazione ha optato, per i propri CFP, anche per un “accreditamento interno” finalizzato alla realizzazione di un vero e proprio sistema di gestione della qualità della formazione piuttosto che dotarsi solo di un semplice strumento di verifica e di valutazione di requisiti minimi; l’accreditamento interno, infatti, ha avuto il significato per la Federazione di un “accreditamento plus” in quanto ha chiesto ad ogni CFP il miglioramento continuo della qualità del servizio attraverso una prassi affidabile, sistematica e razionale, finalizzata comunque ad “includere” il singolo Centro accreditato nella rete.
Il processo di insegnamento – apprendimento
A fronte di un ciclo economico che richiedeva progressivamente una nuova professionalità in cui predominava il lavoro pensato, cioè competenze più avanzate, la risposta dei CFP dell’Associazione CNOS/FAP è stata collocata nel quadro delle recenti innovazioni pedagogiche, con particolare attenzione all’integrazione tra i momenti formativi istituzionalizzati e momenti formativi informali in una prospettiva globale di educazione permanente e differenziata, adottando le metodologie proprie di una pedagogia dei diversi e della differenza. Alcune scelte hanno caratterizzato questo primo spaccato di storia: l’attenzione al valore educativo del lavoro senza distinguere troppo tra attività manuale e intellettuale,l’interesse per il giovane che viene accolto così come è, e di cui si considerano non solo le carenze ma anche le potenzialità di maturazione, l’attenzione all’inserimento nel mondo del lavoro che, però, non porta mai a trascurare un orizzonte più ampio di formazione in cui ci sia spazio per attività mirate alla maturazione globale della persona.
Una proposta a dimensione religiosa e pastorale
Per rispondere all’esigenza di evangelizzazione, ogni CFP si è impegnato a proporre ad ogni destinatario un cammino formativo caratterizzato dalla presenza di una comunità educativo pastorale che coinvolge tutti i soggetti, un ambiente di vita permeato di valori evangelici, una cultura che sia focalizzata sull’integralità della persona, momenti ed esperienze esplicite di evangelizzazione, proposte, a coloro che lo vogliono, di un cammino di educazione alla fede da attuare in comunione con la comunità cristiana.
Se l’educazione viene ad assumere una posizione centrale nella società. È chiaro che il servizio più significativo che possiamo offrire alle nuove generazioni consiste proprio in una formazione solida, intesa non in un senso riduttivo come semplice istruzione o addestramento, ma come opportunità per fornire a ciascuno le capacità per vivere al meglio nella società della conoscenza.
La proposta formativa dell’Associazione CNOS/FAP si fonda su 4 strategie fondamentali.
1) La costituzione della Comunità formativa
La Federazione propone la costituzione della Comunità formativa come soggetto e ambiente di formazione, non già considerandola quasi un presupposto e condizione previa della partecipazione, ma come una “tensione”, un “processo”, un “traguardo” che si costruisce giorno dopo giorno.
La costruzione della comunità è la premessa indispensabile al lavorare insieme, caratteristico della nuova organizzazione del lavoro, nella piena valorizzazione delle “risorse umane”.
2) La qualificazione educativa e professionalizzante del CFP
La Federazione ha a cuore che i valori educativi di base (formazione della coscienza, sviluppo della libertà responsabile e creativa, capacità di relazione, esercizio della responsabilità sociale e politica, educazione alla convivenza civile) trovino nella dimensione professionale una piena affermazione, in prospettiva di una formazione unitaria ed integrale della personalità del lavoratore. A questo scopo offre ai giovani in formazione occasioni significative per assumere e maturare conoscenze, atteggiamenti, comportamenti e abilità operative coerenti con l'esercizio efficiente ed efficace della professione e propone esperienze per guidarli verso l’assunzione di un ruolo professionale adeguato.
3) La tensione verso una professionalità fondata su una valida e significativa cultura del lavoro e su un progetto di vita
Il soggetto in formazione è sostenuto nello sforzo di acquisire un appropriato senso critico ed è aiutato a dare sistematicità alle proprie esperienze e a ricercarne il significato globale in una visione cristiana, secondo lo stile e il metodo di don Bosco. Per questo, la Federazione si propone di umanizzare la formazione al lavoro e alla scelta professionale; di integrare l'esperienza lavorativa nell'insieme della vita di relazione; di personalizzare la scelta e la pratica professionale e di inserire in forma attiva e partecipativa i giovani nel mondo del lavoro e della società civile ed ecclesiale nella prospettiva di una cultura della corresponsabilità e della solidarietà.
4) L’offerta del servizio di orientamento professionale
Il servizio di orientamento integra e supporta l'intervento globale delle istituzioni formative in quanto offre un contributo specifico sotto il profilo psicopedagogico, didattico e sociale, promuovendo nel giovane un processo di sviluppo di attitudini, preferenze, interessi e valori che esige una convergente azione formativa, in vista della “maturità professionale”.
L’Associazione CNOS/FAP mira a:
1) promuovere le dimensioni spirituale, educativa, culturale, sociale, politica e di solidarietà del lavoro umano;
2) educare alla convivenza civile sollecitando comportamenti coerenti a livello locale, nazionale, europeo e mondiale;
3) rispondere alla domanda formativa emergente dalle fasce sociali più deboli, specie di quelle giovanili;
4) realizzare iniziative di orientamento nella dimensione educativa e promozionale, favorendo specifici interventi rivolti a soggetti esposti al rischio di marginalità culturale, professionale e sociale;
5) favorire la cultura e lo scambio di esperienze transnazionali tra i giovani per maturare in loro la consapevolezza di “cittadinanza dell'Unione europea” e la crescita nella prospettiva di uno sviluppo solidale per tutti e di ciascuno;
6) sviluppare le professionalità specifiche di tutti gli operatori delle istituzioni confederate, qualificandone i ruoli educativi, psicopedagogici, didattici e tecnici;
7) assicurare ai soci della Federazione forza giuridica di rappresentanza a tutti i livelli, negli organismi consultivi e decisionali, che hanno competenza in materie di orientamento, di formazione e di aggiornamento professionale.
Essa intende assolvere ad un rinnovato impegno di solidarietà e di servizio educativo nei confronti della società italiana che ha riconosciuto in Don Bosco il “Santo del lavoro”, il “Patrono degli Apprendisti”, il “Padre e Maestro della gioventù”.
L'esperienza salesiana nel campo professionale si rifà a don Bosco, che fin dal 1842 seguiva i giovani apprendisti presso le botteghe artigiane della città di Torino, fondava per loro scuole serali, festive e diurne e nel 1853 dava inizio ai laboratori interni prima per calzolai, sarti e legatori, poi per falegnami, tipografi e fabbri ferrai.
Nell'archivio della Congregazione Salesiana si conservano alcuni documenti rari: un contratto di “apprendizzaggio” in carta semplice, datato novembre 1851; un secondo contratto, pure di “apprendizzaggio”, in carta bollata da centesimi 40, con data 8 febbraio 1852 ed altri datati intorno al 1855, già ben strutturati e quasi standardizzati in numeri e paragrafi.
Tutti sono firmati dal datore di lavoro, dall’apprendista e da don Bosco, in carta bollata da centesimi 40, con data 8 febbraio 1852 ed altri datati intorno al 1855, già ben strutturati e quasi standardizzati in numeri e paragrafi. Tutti sono firmati dal datore di lavoro, dall'apprendista e da don Bosco.
L'intuizione radicatissima e vissuta da don Bosco è stata quella dell'educazione della gioventù, che egli vedeva come fattore fondamentale nella trasformazione sociale.
Innestata su queste origini, la formazione professionale salesiana ha acquistato nel tempo respiro e ampiezza universale, collaudata dalle situazioni più disparate ed impegnative e innestata su un ricco patrimonio culturale e pedagogico.
L’impegno per un sistema paritario di FP
L’Associazione CNOS/FAP, considerando la formazione professionale, innovata fortemente, una risposta alle esigenze di una larga fascia di giovani che non accedono alla scuola secondaria superiore o sono emarginati dal sistema scolastico, e una autentica risorsa per elevare la qualificazione dei vari soggetti del mondo del lavoro, ha mirato a fare di essa un vero e proprio sistema che, nel quadro della formazione permanente, preveda interventi di primo, secondo e terzo livello, e rientri periodici per mettere il lavoratore in grado di affrontare i cambi sempre più incalzanti.
Una proposta di formazione globale della persona
Nei confronti del destinatario, l’Associazione CNOS/FAP ha avuto sempre una visione unitaria, senza dicotomie tra cultura e pratica, fra intelletto e corpo, fra rapporti personali e prestazioni, tra contenuti e tecnica. Ciò ha permesso di delineare un iter formativo in cui lo sviluppo cognitivo, quello tecnico, quello socio-politico e quello morale e religioso non costituiscono compartimenti stagno, ma sono fra loro fortemente intrecciati in modo da contribuire alla crescita della capacità della persona di accostare in modo attivo e maturo la realtà. Tale orientamento ha portato a potenziare, anche nell’attività formativa, i processi di personalizzazione in modo da educare soggetti solidi, maturi, consapevoli e capaci di assumere responsabilità sociali e professionali conformi alla propria vocazione.
Un modello organizzativo di CFP polifunzionale
Una società sempre più complessa richiedeva, gradualmente, che le persone si preparassero ad affrontare la complessità. Le organizzazioni formative e, in particolare, i formatori non potevano più accontentarsi di contenuti e di processi consolidati e in parte ripetitivi, ma dovevano divenire attori capaci di gestire la diversità, la varietà e il cambio. La funzione del formatore consisteva - e consiste, in quanto tale processo è ancora in atto - più nel formare la personalità degli allievi e nell’aprire l’accesso al mondo reale che non nel trasmettere nozioni programmate, più nel fare da guida alle fonti che non nell’essere lui stesso fonte o trasmettitore di conoscenze.
Questo insieme di fattori, che si riconduce all’affermazione della società della conoscenza, ha influito profondamente anche sull’organizzazione dei Centri di Formazione Professionale (CFP) che si sono dotati gradualmente di una cultura organizzativa ispirata a nuovi modelli progettuali, inquadrati nel più ampio processo dell’accreditamento e della qualità. Il CNOS/FAP si è dotato di un modello organizzativo di CFP “progettuale” per consentire alla comunità formativa di identificare la domanda sociale di formazione, fissarne gli obiettivi, elaborare strategie educative valide e valutare la propria attività in rapporto alle mete fissate, “coordinato e integrato” cioè sincronizzato e armonizzato nelle azioni di un gruppo di persone e nelle attività di tutte le articolazioni di una organizzazione in vista del raggiungimento di mete condivise, “aperto” perché il CFP si conserva solo sulla base di un flusso continuo di risorse da e per l’ambiente per cui lo scambio con il contesto costituisce il meccanismo fondamentale che consente il funzionamento dell’organizzazione e, infine, “flessibile” nel senso che la realizzazione del modello può essere la più varia, dalla più elementare alla più complessa. Il CNOS/FAP ha cercato di assicurare in ogni CFP la presenza di funzioni e non di figure e, nel contesto territoriale, delle necessarie unità specialistiche di supporto.
Nel quadro dell’accreditamento esterno e delle certificazioni di qualità in atto, la Federazione ha optato, per i propri CFP, anche per un “accreditamento interno” finalizzato alla realizzazione di un vero e proprio sistema di gestione della qualità della formazione piuttosto che dotarsi solo di un semplice strumento di verifica e di valutazione di requisiti minimi; l’accreditamento interno, infatti, ha avuto il significato per la Federazione di un “accreditamento plus” in quanto ha chiesto ad ogni CFP il miglioramento continuo della qualità del servizio attraverso una prassi affidabile, sistematica e razionale, finalizzata comunque ad “includere” il singolo Centro accreditato nella rete.
Il processo di insegnamento – apprendimento
A fronte di un ciclo economico che richiedeva progressivamente una nuova professionalità in cui predominava il lavoro pensato, cioè competenze più avanzate, la risposta dei CFP dell’Associazione CNOS/FAP è stata collocata nel quadro delle recenti innovazioni pedagogiche, con particolare attenzione all’integrazione tra i momenti formativi istituzionalizzati e momenti formativi informali in una prospettiva globale di educazione permanente e differenziata, adottando le metodologie proprie di una pedagogia dei diversi e della differenza. Alcune scelte hanno caratterizzato questo primo spaccato di storia: l’attenzione al valore educativo del lavoro senza distinguere troppo tra attività manuale e intellettuale,l’interesse per il giovane che viene accolto così come è, e di cui si considerano non solo le carenze ma anche le potenzialità di maturazione, l’attenzione all’inserimento nel mondo del lavoro che, però, non porta mai a trascurare un orizzonte più ampio di formazione in cui ci sia spazio per attività mirate alla maturazione globale della persona.
Una proposta a dimensione religiosa e pastorale
Per rispondere all’esigenza di evangelizzazione, ogni CFP si è impegnato a proporre ad ogni destinatario un cammino formativo caratterizzato dalla presenza di una comunità educativo pastorale che coinvolge tutti i soggetti, un ambiente di vita permeato di valori evangelici, una cultura che sia focalizzata sull’integralità della persona, momenti ed esperienze esplicite di evangelizzazione, proposte, a coloro che lo vogliono, di un cammino di educazione alla fede da attuare in comunione con la comunità cristiana.
Se l’educazione viene ad assumere una posizione centrale nella società. È chiaro che il servizio più significativo che possiamo offrire alle nuove generazioni consiste proprio in una formazione solida, intesa non in un senso riduttivo come semplice istruzione o addestramento, ma come opportunità per fornire a ciascuno le capacità per vivere al meglio nella società della conoscenza.
La proposta formativa dell’Associazione CNOS/FAP si fonda su 4 strategie fondamentali.
1) La costituzione della Comunità formativa
La Federazione propone la costituzione della Comunità formativa come soggetto e ambiente di formazione, non già considerandola quasi un presupposto e condizione previa della partecipazione, ma come una “tensione”, un “processo”, un “traguardo” che si costruisce giorno dopo giorno.
La costruzione della comunità è la premessa indispensabile al lavorare insieme, caratteristico della nuova organizzazione del lavoro, nella piena valorizzazione delle “risorse umane”.
2) La qualificazione educativa e professionalizzante del CFP
La Federazione ha a cuore che i valori educativi di base (formazione della coscienza, sviluppo della libertà responsabile e creativa, capacità di relazione, esercizio della responsabilità sociale e politica, educazione alla convivenza civile) trovino nella dimensione professionale una piena affermazione, in prospettiva di una formazione unitaria ed integrale della personalità del lavoratore. A questo scopo offre ai giovani in formazione occasioni significative per assumere e maturare conoscenze, atteggiamenti, comportamenti e abilità operative coerenti con l'esercizio efficiente ed efficace della professione e propone esperienze per guidarli verso l’assunzione di un ruolo professionale adeguato.
3) La tensione verso una professionalità fondata su una valida e significativa cultura del lavoro e su un progetto di vita
Il soggetto in formazione è sostenuto nello sforzo di acquisire un appropriato senso critico ed è aiutato a dare sistematicità alle proprie esperienze e a ricercarne il significato globale in una visione cristiana, secondo lo stile e il metodo di don Bosco. Per questo, la Federazione si propone di umanizzare la formazione al lavoro e alla scelta professionale; di integrare l'esperienza lavorativa nell'insieme della vita di relazione; di personalizzare la scelta e la pratica professionale e di inserire in forma attiva e partecipativa i giovani nel mondo del lavoro e della società civile ed ecclesiale nella prospettiva di una cultura della corresponsabilità e della solidarietà.
4) L’offerta del servizio di orientamento professionale
Il servizio di orientamento integra e supporta l'intervento globale delle istituzioni formative in quanto offre un contributo specifico sotto il profilo psicopedagogico, didattico e sociale, promuovendo nel giovane un processo di sviluppo di attitudini, preferenze, interessi e valori che esige una convergente azione formativa, in vista della “maturità professionale”.
L’Associazione CNOS/FAP mira a:
1) promuovere le dimensioni spirituale, educativa, culturale, sociale, politica e di solidarietà del lavoro umano;
2) educare alla convivenza civile sollecitando comportamenti coerenti a livello locale, nazionale, europeo e mondiale;
3) rispondere alla domanda formativa emergente dalle fasce sociali più deboli, specie di quelle giovanili;
4) realizzare iniziative di orientamento nella dimensione educativa e promozionale, favorendo specifici interventi rivolti a soggetti esposti al rischio di marginalità culturale, professionale e sociale;
5) favorire la cultura e lo scambio di esperienze transnazionali tra i giovani per maturare in loro la consapevolezza di “cittadinanza dell'Unione europea” e la crescita nella prospettiva di uno sviluppo solidale per tutti e di ciascuno;
6) sviluppare le professionalità specifiche di tutti gli operatori delle istituzioni confederate, qualificandone i ruoli educativi, psicopedagogici, didattici e tecnici;
7) assicurare ai soci della Federazione forza giuridica di rappresentanza a tutti i livelli, negli organismi consultivi e decisionali, che hanno competenza in materie di orientamento, di formazione e di aggiornamento professionale.